Concordato minore: la soluzione per autonomi e microimprese

Il concordato minore è una procedura prevista dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), entrato in vigore il 15 luglio 2022. Si tratta di un’opportunità riservata a lavoratori autonomi, professionisti, microimprese e piccoli imprenditori, per arrivare a un accordo con i creditori e superare una situazione di sovraindebitamento, preservando l’attività economica e i rapporti commerciali.
Questa procedura rappresenta una via legale, strutturata e protetta per riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria, evitando il fallimento o misure drastici come la liquidazione forzata.
A chi è rivolta
Il concordato minore si rivolge a:
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Lavoratori autonomi e liberi professionisti;
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Piccole imprese con limiti dimensionali contenuti (fatturato, dipendenti, attivo);
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Soci di società di persone (SNC, SAS), senza superare soglie imposte dal Codice;
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Start‑up e imprese agricole non soggette a fallimento.
Sono ammessi anche ex‑imprenditori che, pur avendo cessato l’attività, conservano debiti personali o professionali. Condizione fondamentale: trovarsi in una situazione di sovraindebitamento reale, ma con una base patrimoniale o di potenziale reddito sufficiente a supportare il piano concordatario.
Perché scegliere il concordato minore
Il concordato minore offre vantaggi significativi:
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Preservazione dell’attività: l’impresa continua a operare e ripartire, senza interruzioni forzate;
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Coinvolgimento reale dei creditori, ma senza doverli ottenere tutti: è sufficiente la maggioranza qualificata consentita dalla legge;
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Riduzione del peso debitorio: è possibile proporre sconti, dilazioni e ristrutturazioni;
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Blocca le azioni esecutive: dal deposito, nessun creditore può agire autonomamente;
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Omologa giudiziale: il tribunale verifica la sostenibilità, vigilando sull’equità del piano.
Il quadro normativo aggiornato
Il Codice della Crisi ha introdotto il concordato minore con regole precise, volte a semplificare il percorso:
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Il piano deve essere sottoscritto da un numero di creditori che rappresenti almeno il 60% del valore dei crediti ammessi;
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Il piano può prevedere pagamenti parziali o dilazioni, in un arco massimo di 60 mesi;
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Il tribunale può escludere crediti contestati o inesigibili, rendendo più fluida l’approvazione;
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La procedura pregresore è supportata da un organismo OCC che assiste debitore e creditori.
Il percorso passo dopo passo
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Analisi preliminare
Si parte con una stima della situazione finanziaria: redditi, attività economiche, debiti e creditori. È essenziale valutare se esiste una base reale per avviare una proposta di concordato sostenibile. -
Scelta dell’OCC e nomina del gestore
Si contatta l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) competente per territorio. L’OCC nomina un gestore che coordina la procedura, raccoglie i dati e consiglia sugli aspetti operativi. -
Elaborazione del piano concordatario
Insieme al gestore, si prepara il piano che contiene:-
Analisi dei crediti dichiarati;
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Proposte di pagamento (parziali, dilazioni, sconti);
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Diagramma temporale delle scadenze;
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Valutazione del patrimonio e delle fonti di finanziamento.
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Adunanza dei creditori
L’OCC convoca i creditori e presenta il piano. La maggioranza prevista deve essere raccolta per avanzare la procedura. -
Deposito al tribunale
Il piano, con voto favorevole ≥ 60%, insieme alla relazione dell’OCC, viene depositato. Il tribunale valuta la regolarità formale e la fattibilità. -
Omologa del tribunale
Se il piano è sostenibile, il giudice lo omologa con decreto esecutivo, vincolando tutte le parti e sospendendo le azioni individuali dei creditori. -
Esecuzione del piano
A seguire, l’impresa/debitore esegue i pagamenti secondo il piano. L’OCC e il tribunale vigilano sul regolare svolgimento. -
Conclusione e esdebitazione
Al termine del piano, il debitore può chiedere l’esdebitazione per i debiti residui. Una volta concessa, si chiude definitivamente la procedura.
I requisiti fondamentali
Per accedere al concordato minore servono:
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Sovraindebitamento comprovato
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Capacità di proposta: almeno una quota di pagamento sostenibile per i creditori
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Meritevolezza, ovvero non aver agito con frode o dolo
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Trasparenza nel presentare i dati finanziari
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Il limite alle procedure concorsuali: esclusione di soggetti già sottoposti a fallimento o simili
Rischi e controlli
Il rischio principale è l’impostazione di un piano irrealistico, che fallisce nella sua esecuzione. In tal caso:
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La procedura decade
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I creditori possono tornare alle azioni esecutive
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Il debitore perde tempo e denaro
Ecco perché è essenziale costruire il piano con l’aiuto di professionisti e tenere sempre una gestione trasparente e veritiera.
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Mediazione con l’OCC e i creditori, per facilitare l’accordo
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Assistenza al deposito del piano e monitoraggio costante dell’esecuzione
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Follow-up fino alla fine della procedura, inclusa l’esdebitazione
Grazie a Welix, potrai affrontare questo percorso con strumenti avanzati e un supporto su misura, minimizzando rischi e frustrazioni.
Quando il concordato minore è la scelta giusta
Il concordato minore è ideale se:
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Hai un’attività economica attuale con entrate sufficienti
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Vuoi tutelare dipendenti, clienti e fornitori
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Sei disposto a collaborare con creditori per una soluzione condivisa
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Non hai beni o debiti troppo complessi o strutturati
Se rientri in questi requisiti, il concordato minore può offrire una prospettiva concreta per ripartire.
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