29/06/2025 in Sovraindebitamento

Concordato minore: la soluzione per autonomi e microimprese

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Il concordato minore è una procedura prevista dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), entrato in vigore il 15 luglio 2022. Si tratta di un’opportunità riservata a lavoratori autonomi, professionisti, microimprese e piccoli imprenditori, per arrivare a un accordo con i creditori e superare una situazione di sovraindebitamento, preservando l’attività economica e i rapporti commerciali.

Questa procedura rappresenta una via legale, strutturata e protetta per riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria, evitando il fallimento o misure drastici come la liquidazione forzata.

A chi è rivolta

Il concordato minore si rivolge a:

  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti;

  • Piccole imprese con limiti dimensionali contenuti (fatturato, dipendenti, attivo);

  • Soci di società di persone (SNC, SAS), senza superare soglie imposte dal Codice;

  • Start‑up e imprese agricole non soggette a fallimento.

Sono ammessi anche ex‑imprenditori che, pur avendo cessato l’attività, conservano debiti personali o professionali. Condizione fondamentale: trovarsi in una situazione di sovraindebitamento reale, ma con una base patrimoniale o di potenziale reddito sufficiente a supportare il piano concordatario.

Perché scegliere il concordato minore

Il concordato minore offre vantaggi significativi:

  • Preservazione dell’attività: l’impresa continua a operare e ripartire, senza interruzioni forzate;

  • Coinvolgimento reale dei creditori, ma senza doverli ottenere tutti: è sufficiente la maggioranza qualificata consentita dalla legge;

  • Riduzione del peso debitorio: è possibile proporre sconti, dilazioni e ristrutturazioni;

  • Blocca le azioni esecutive: dal deposito, nessun creditore può agire autonomamente;

  • Omologa giudiziale: il tribunale verifica la sostenibilità, vigilando sull’equità del piano.

Il quadro normativo aggiornato

Il Codice della Crisi ha introdotto il concordato minore con regole precise, volte a semplificare il percorso:

  1. Il piano deve essere sottoscritto da un numero di creditori che rappresenti almeno il 60% del valore dei crediti ammessi;

  2. Il piano può prevedere pagamenti parziali o dilazioni, in un arco massimo di 60 mesi;

  3. Il tribunale può escludere crediti contestati o inesigibili, rendendo più fluida l’approvazione;

  4. La procedura pregresore è supportata da un organismo OCC che assiste debitore e creditori.

Il percorso passo dopo passo

  1. Analisi preliminare
    Si parte con una stima della situazione finanziaria: redditi, attività economiche, debiti e creditori. È essenziale valutare se esiste una base reale per avviare una proposta di concordato sostenibile.

  2. Scelta dell’OCC e nomina del gestore
    Si contatta l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) competente per territorio. L’OCC nomina un gestore che coordina la procedura, raccoglie i dati e consiglia sugli aspetti operativi.

  3. Elaborazione del piano concordatario
    Insieme al gestore, si prepara il piano che contiene:

    • Analisi dei crediti dichiarati;

    • Proposte di pagamento (parziali, dilazioni, sconti);

    • Dia­gramma temporale delle scadenze;

    • Valutazione del patrimonio e delle fonti di finanziamento.

  4. Adunanza dei creditori
    L’OCC convoca i creditori e presenta il piano. La maggioranza prevista deve essere raccolta per avanzare la procedura.

  5. Deposito al tribunale
    Il piano, con voto favorevole ≥ 60%, insieme alla relazione dell’OCC, viene depositato. Il tribunale valuta la regolarità formale e la fattibilità.

  6. Omologa del tribunale
    Se il piano è sostenibile, il giudice lo omologa con decreto esecutivo, vincolando tutte le parti e sospendendo le azioni individuali dei creditori.

  7. Esecuzione del piano
    A seguire, l’impresa/debitore esegue i pagamenti secondo il piano. L’OCC e il tribunale vigilano sul regolare svolgimento.

  8. Conclusione e esdebitazione
    Al termine del piano, il debitore può chiedere l’esdebitazione per i debiti residui. Una volta concessa, si chiude definitivamente la procedura.

I requisiti fondamentali

Per accedere al concordato minore servono:

  • Sovraindebitamento comprovato

  • Capacità di proposta: almeno una quota di pagamento sostenibile per i creditori

  • Meritevolezza, ovvero non aver agito con frode o dolo

  • Trasparenza nel presentare i dati finanziari

  • Il limite alle procedure concorsuali: esclusione di soggetti già sottoposti a fallimento o simili

Rischi e controlli

Il rischio principale è l’impostazione di un piano irrealistico, che fallisce nella sua esecuzione. In tal caso:

  • La procedura decade

  • I creditori possono tornare alle azioni esecutive

  • Il debitore perde tempo e denaro

Ecco perché è essenziale costruire il piano con l’aiuto di professionisti e tenere sempre una gestione trasparente e veritiera.

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  • Valutazione gratuita della fattibilità del piano e della situazione finanziaria

  • Supporto tecnico-legale per costruire una proposta concreta e sostenibile

  • Mediazione con l’OCC e i creditori, per facilitare l’accordo

  • Assistenza al deposito del piano e monitoraggio costante dell’esecuzione

  • Follow-up fino alla fine della procedura, inclusa l’esdebitazione

Grazie a Welix, potrai affrontare questo percorso con strumenti avanzati e un supporto su misura, minimizzando rischi e frustrazioni.

Quando il concordato minore è la scelta giusta

Il concordato minore è ideale se:

  • Hai un’attività economica attuale con entrate sufficienti

  • Vuoi tutelare dipendenti, clienti e fornitori

  • Sei disposto a collaborare con creditori per una soluzione condivisa

  • Non hai beni o debiti troppo complessi o strutturati

Se rientri in questi requisiti, il concordato minore può offrire una prospettiva concreta per ripartire.

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