29/06/2025 in Sovraindebitamento

Sovraindebitamento e piccoli imprenditori: come tutelare la propria attività

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Il sovraindebitamento non riguarda solo i privati cittadini o le famiglie, ma sempre più spesso colpisce anche i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi. Un calo della domanda, ritardi nei pagamenti da parte dei clienti, difficoltà di accesso al credito o eventi eccezionali come pandemie o crisi di settore possono mettere in seria difficoltà anche le attività più solide.

Per i titolari di microimprese, artigiani, commercianti o freelance, il rischio non è solo la chiusura della partita IVA, ma anche il coinvolgimento del patrimonio personale e la perdita della reputazione costruita in anni di lavoro.

Quando un imprenditore è considerato sovraindebitato?

Un imprenditore è sovraindebitato quando non è più in grado di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni (debiti verso fornitori, banche, dipendenti o fisco) e non può accedere alle tradizionali procedure concorsuali (come il fallimento) per insufficienza di requisiti dimensionali.

Secondo il Codice della Crisi d’Impresa (D.lgs. 14/2019), possono accedere alle procedure di sovraindebitamento:

  • Imprenditori sotto soglia (volume d’affari o attivo inferiore a determinate soglie)
  • Lavoratori autonomi e partite IVA
  • Ex imprenditori cessati da almeno un anno
  • Imprenditori agricoli

Quali soluzioni esistono per i piccoli imprenditori?

Il Codice della Crisi prevede tre principali strumenti per gestire la situazione:

  • Concordato minore: è una proposta di ristrutturazione del debito rivolta ai creditori, da approvare secondo le maggioranze previste. Consente di evitare la liquidazione.
  • Liquidazione controllata del patrimonio: il debitore mette a disposizione i beni per soddisfare i creditori, ma in modo ordinato e tutelato.
  • Esdebitazione del debitore incapiente: possibile solo in casi estremi, consente la cancellazione dei debiti residui anche in assenza di beni da offrire.

Tutelare l’attività e ripartire

Molti imprenditori esitano a intraprendere queste procedure per timore di perdere la propria attività, ma è importante sapere che:

  • Il concordato minore può prevedere la continuazione dell’attività e il mantenimento di beni essenziali (come locali, attrezzature, licenze)
  • È possibile richiedere la sospensione delle azioni esecutive in corso, evitando pignoramenti o chiusure forzate
  • Alcune procedure prevedono tempi rapidi e costi contenuti rispetto a soluzioni tradizionali

Welix: una guida sicura per gli imprenditori in crisi

Welix offre un servizio specializzato per lavoratori autonomi, commercianti e titolari di microimprese che si trovano in difficoltà finanziaria. Con Welix puoi:

  • Verificare se hai i requisiti per accedere alla procedura
  • Analizzare la situazione economico-patrimoniale della tua attività
  • Scegliere la strategia più adatta (concordato, liquidazione, esdebitazione)
  • Preparare tutti i documenti in modo professionale
  • Interfacciarti con l’OCC e il Tribunale con supporto costante

Testimonianze di chi ce l’ha fatta

“Il mio negozio era strozzato dai debiti. Grazie a Welix, ho presentato un concordato minore e ho potuto continuare a lavorare. Ora ho meno debiti e più controllo.” — Antonio, commerciante a Milano.

“Ero freelance e sommersa da prestiti e tasse. Pensavo fosse finita. Welix mi ha aiutato a ottenere l’esdebitazione: oggi sono ripartita con una nuova visione.” — Giada, grafica freelance.

Conclusione: la crisi non è la fine, ma un nuovo inizio

Se sei un imprenditore in difficoltà, sappi che esiste una via d’uscita. Il sovraindebitamento si può affrontare con strumenti legali, efficaci e umani. E con Welix, non sei solo.

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