Sovraindebitamento e piccoli imprenditori: come tutelare la propria attività

Il sovraindebitamento non riguarda solo i privati cittadini o le famiglie, ma sempre più spesso colpisce anche i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi. Un calo della domanda, ritardi nei pagamenti da parte dei clienti, difficoltà di accesso al credito o eventi eccezionali come pandemie o crisi di settore possono mettere in seria difficoltà anche le attività più solide.
Per i titolari di microimprese, artigiani, commercianti o freelance, il rischio non è solo la chiusura della partita IVA, ma anche il coinvolgimento del patrimonio personale e la perdita della reputazione costruita in anni di lavoro.
Quando un imprenditore è considerato sovraindebitato?
Un imprenditore è sovraindebitato quando non è più in grado di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni (debiti verso fornitori, banche, dipendenti o fisco) e non può accedere alle tradizionali procedure concorsuali (come il fallimento) per insufficienza di requisiti dimensionali.
Secondo il Codice della Crisi d’Impresa (D.lgs. 14/2019), possono accedere alle procedure di sovraindebitamento:
- Imprenditori sotto soglia (volume d’affari o attivo inferiore a determinate soglie)
- Lavoratori autonomi e partite IVA
- Ex imprenditori cessati da almeno un anno
- Imprenditori agricoli
Quali soluzioni esistono per i piccoli imprenditori?
Il Codice della Crisi prevede tre principali strumenti per gestire la situazione:
- Concordato minore: è una proposta di ristrutturazione del debito rivolta ai creditori, da approvare secondo le maggioranze previste. Consente di evitare la liquidazione.
- Liquidazione controllata del patrimonio: il debitore mette a disposizione i beni per soddisfare i creditori, ma in modo ordinato e tutelato.
- Esdebitazione del debitore incapiente: possibile solo in casi estremi, consente la cancellazione dei debiti residui anche in assenza di beni da offrire.
Tutelare l’attività e ripartire
Molti imprenditori esitano a intraprendere queste procedure per timore di perdere la propria attività, ma è importante sapere che:
- Il concordato minore può prevedere la continuazione dell’attività e il mantenimento di beni essenziali (come locali, attrezzature, licenze)
- È possibile richiedere la sospensione delle azioni esecutive in corso, evitando pignoramenti o chiusure forzate
- Alcune procedure prevedono tempi rapidi e costi contenuti rispetto a soluzioni tradizionali
Welix: una guida sicura per gli imprenditori in crisi
Welix offre un servizio specializzato per lavoratori autonomi, commercianti e titolari di microimprese che si trovano in difficoltà finanziaria. Con Welix puoi:
- Verificare se hai i requisiti per accedere alla procedura
- Analizzare la situazione economico-patrimoniale della tua attività
- Scegliere la strategia più adatta (concordato, liquidazione, esdebitazione)
- Preparare tutti i documenti in modo professionale
- Interfacciarti con l’OCC e il Tribunale con supporto costante
Testimonianze di chi ce l’ha fatta
“Il mio negozio era strozzato dai debiti. Grazie a Welix, ho presentato un concordato minore e ho potuto continuare a lavorare. Ora ho meno debiti e più controllo.” — Antonio, commerciante a Milano.
“Ero freelance e sommersa da prestiti e tasse. Pensavo fosse finita. Welix mi ha aiutato a ottenere l’esdebitazione: oggi sono ripartita con una nuova visione.” — Giada, grafica freelance.
Conclusione: la crisi non è la fine, ma un nuovo inizio
Se sei un imprenditore in difficoltà, sappi che esiste una via d’uscita. Il sovraindebitamento si può affrontare con strumenti legali, efficaci e umani. E con Welix, non sei solo.
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